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Una storia d'avventura, d'amore e morte, di fughe e rivolte contadine, ma soprattutto di un giovane reduce che diventa fuorilegge, forzato dall'impossibilità di ottenere giustizia. «Uno dei più belli e tragici romanzi che siano apparsi da anni, veramente un piccolo capolavoro» - Time Magazine Sullo sfondo dell'aspro paesaggio della Calabria, sul finire della Seconda guerra mondiale si dipana la vicenda di Michele R...

In Glory,  Berto fashions an alternative account to the four canonical gospels that incorporates most of the same events and scenes recounted by the four evangelists, but that ultimately constructs a competing view of the human condition and of humanity’s prospects for redemption. Judas, after a lifetime of tormented interrogation, decides to embrace the ambiguity of the human condition.

In Glory,  Berto fashions an alternative account to the four canonical gospels that incorporates most of the same events and scenes recounted by the four evangelists, but that ultimately constructs a competing view of the human condition and of humanity’s prospects for redemption. Judas, after a lifetime of tormented interrogation, decides to embrace the ambiguity of the human condition.

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Newly translated into English, Giuseppe Berto’s 1973 novel Oh, Serafina! is a whimsical fable of ecology, lunacy, and love. One of the first environmentally-conscious works of Italian literature, it questions the destructive effects of industrial capitalism, the many forms spirituality might take, and the ways our society defines madness.

Newly translated into English, Giuseppe Berto’s 1973 novel Oh, Serafina! is a whimsical fable of ecology, lunacy, and love. One of the first environmentally-conscious works of Italian literature, it questions the destructive effects of industrial capitalism, the many forms spirituality might take, and the ways our society defines madness.

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Nel 1944 Berto è «prigioniero di guerra» a Hereford nel Texas, in uno di quei campi americani in cui sono reclusi tutti quelli che si rifiutano di dichiararsi «prigionieri collaboratori». Tra coloro che si aggirano nelle baracche a Hereford figurano futuri rinomati scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati, che affascina non poco Berto con le sue letture di Faulkner, Hemingway e Steinbeck, e pittori come Alberto Burri. Nel campo nascono, e...

Nato quasi per caso da un suggerimento di Enrico Maria Salerno, che da un proprio soggetto voleva trarre il suo primo film, 'Anonimo veneziano' conquistò l'entusiasmo di Giuseppe Berto che si impegnò a scriverne i dialoghi durante un lungo soggiorno a Cortina d'Ampezzo dopo il travolgente successo del Male oscuro, spinto all'inizio, come in generale quando lavorava per il cinema, più da ragioni 'gastronomiche' come avrebbe detto Brecht, che da...

«Sognavo un romanzo ambizioso e bellissimo e l'ho scritto pensando ai giovani e a tutti coloro che non credono in Dio, ma sentono l'angoscia di non crederci». Così Giuseppe Berto accompagnò la pubblicazione, nel settembre 1978, di questo libro ritenuto oggi, a distanza di quasi quarant'anni dalla sua uscita, una delle grandi opere del nostro Novecento. I temi che attraversano l'intero corpus della produzione dello scrittore veneto - la commist...

Questo pamphlet, considerato alla sua uscita nel '71 un "trattatello" dei più reazionari, rileggendolo oggi a distanza di ventisette anni, rivela la sua disincantata ironia alla Jonathan Swift, il maestro del '700 inglese, a cui si richiama il titolo: ne riconosciamo l'orgogliosa indipendenza, il paradossale anticonformismo, la capacità di andare contro corrente, la preveggenza. Parte delle cose "reazionarie" che Berto allora scriveva sono con...

Sullo sfondo dell'aspro paesaggio della Calabria, sul finire della Seconda guerra mondiale si dipana la vicenda di Michele Rende, contadino e agitatore politico che, ingiustamente accusato dell'assassinio del fidanzato della sua amante Giulia, si dà alla macchia. Una storia d'avventura, d'amore e morte, di fughe e rivolte contadine, ma soprattutto di un giovane reduce che diventa fuorilegge, forzato dall'impossibilità di ottenere giustizia. In...

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Apparso per la prima volta nel 1964, "Il male oscuro" ottenne subito un grande successo, vincendo nello stesso anno il Premio Viareggio e il Premio Campiello. L'apprezzamento critico che ne segui, tuttavia, non colse forse pienamente la grandezza di quest'opera e della figura di Giuseppe Berto nel panorama della letteratura italiana del secondo Novecento. Come sovente accade, questo romanzo e lo stesso Berto conoscono forse soltanto oggi quell...